Disoccupati e Precari senza diritti

  1. Legge di stabilità 2014, pensione in anticipo per i nuovi esodati
    un altra beffa di questo governo vergognoso!!!

    AvatarBy adalexander il 30 June 2014
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    Pensioni ed esodati, le conferme si fanno sempre più insistenti: in legge di stabilità 2014 verranno inserite alcune misure per andare incontro ai lavoratori o ex dipendenti ai margini del welfare a causa dei rigidi requisiti imposti dalla legge Fornero. E ora, la novità per i dipendenti più “anziani” è davvero interessante: con la nuova legge, infatti, potrebbe arrivare una misura volta a favorire la pensione in anticipo dei casi più critici.
    Con il governo impegnato nel rush finale della stesura della legge di bilancio per il prossimo triennio, si susseguono le indiscrezioni sui contenuti che questa presenterà. Mancano davvero poche ore, infatti, e poi la nuova finanziaria vedrà finalmente la luce dopo settimane di voci e speculazioni, che hanno tirato in ballo più volte proprio il settore della previdenza, già fortemente dibattuto per le proposte di revisione della riforma Fornero.
    A sentire il piano del governo, però, le attese potrebbero non essere deluse. Secondo quanto trapela dagli uffici dei ministeri dove si sta mettendo a punto la finanziaria 2014, prende corpo l’ipotesi di anticipare la pensione di 3 o forse anche 4 anni a quei lavoratori che siano stati rimossi dal posto di lavoro, con almeno 62 anni compiuti e 35 di contributi versati allo Stato.
    Insomma, il governo starebbe meditando una norma per aiutare i lavoratori destinati a finire nel calderone degli esodati, tramite questa indennità che, si badi bene, dovrà comunque essere resa alla previdenza nazionale – e quindi all’Inps – forse tramite piccole trattenute, una volta che il processo di avvio al pensionamento sarà concluso e l’ex lavoratore verrà regolarmente sottoposto al trattamento.
    Last Post by adalexander il 30 June 2014
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  2. TUTTI I DISOCCUPATI DIVENTERANNO ESODATI
    Diritti dei disoccupati, quali?

    AvatarBy adalexander il 30 June 2014
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    Non c'è solo un problema di copertura per l'attuale primo giro di disperati dell'esodo, in pensione senza pensione grazie al ministro Fornero e all'illuminato governo Monti del rigore per gli altri tranne che per le proprie pensioni. L'allarme arriva dall'attuale sottosegretario al Lavoro, Claudio dell'Aringa.
    Leggete che dichiara: "Ad un certo punto bisognerà tracciare una linea altrimenti tutti i lavoratori più anziani che perdono il lavoro e non possono accedere al pensionamento saranno considerati esodati".
    Ora si sono accorti che occorre introdurre "una flessibilità in uscita verso il pensionamento', ad esempio con il meccanismo già previsto per le donne 'che possono andare in pensione prima dei 62 anni con una penalizzazione sul trattamento".
    Altrimenti?
    "C'e' il rischio - osserva - di considerare esodato chiunque non possa andare in pensione con le vecchie regole. Gli esodati sono un prodotto della riforma, che tra l'altro ha determinato pure una forte disparità di trattamento, ma ci deve essere un momento in cui si volta pagina".
    Non solo: "Bisogna prendere atto con realismo che con l'ultima riforma, ma pure con i provvedimenti precedenti, si e' aperta una falla sociale spaventosa'. 'Io mi rendo conto - aggiunge Dell'Aringa - che quando e' stata approvata la riforma l'Italia era a un passo del fallimento, ma forse bisognava tener presenti anche le conseguenze sociali e occupazionali di quella legge in una fase di congiuntura negativa. Probabilmente si dovevano prendere 7/8 miliardi da altre parti". Eh beh, grazie di esserci arrivati un anno dopo.
    Last Post by adalexander il 3 July 2014
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  3. Governo Renzi: norme sul lavoro sull’orlo della schizofrenia
    Legge porcata del governo Renzi

    AvatarBy adalexander il 30 June 2014
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    Gli articoli 1 e 2 del decreto sembrano ripresi pari pari dagli articoli 3 e 4 della proposta di legge Sacconi, Albertini, Berger e Casini. È ora possibile assumere per otto volte nell’arco di tre anni un lavoratore con un contratto a tempo determinato di 4/5 mesi. Una norma di questo tipo di fatto introduce un periodo di prova di 3 anni in cui il datore può licenziare senza pagare un’indennità, senza dare un minimo di preavviso e senza neanche motivazione. L’unica differenza è che Sacconi et al. mettevano questi articoli in un disegno di legge delega, mentre il governo Renzi li ha messi in un decreto d’urgenza, di efficacia immediata.

    Lo strumento della legge delega è stato invece utilizzato dal Governo per “semplificare” e “riordinare” le diverse figure contrattuali, introducendo “eventualmente in via sperimentale” un contratto “a tutele crescente per i lavoratori coinvolti”. Forse in questo c’è il riferimento alla proposta di contratto a tutele crescenti più volte formulata su questo sito.

    Il problema è che il decreto con la nuova prova triennale rende del tutto improponibile un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti come quello da noi formulato. Un periodo di prova così lungo spiazza qualsiasi altra tipologia contrattuale nel periodo di inserimento. E dopo un periodo di prova di 3 anni, non si può immaginare di avere un contratto di inserimento come il nostro che allungherebbe la fase iniziale del contratto a 6 anni, quando l’anzianità aziendale media in Italia è attorno ai 15 anni.

    Inoltre il decreto aumenta il dualismo nel mercato del lavoro e innalza le barriere che separano i contratti temporanei da quelli a tempo indeterminato.
    Last Post by adalexander il 30 June 2014
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